Quando dipingo una commissione, accetto di creare un’immagine su richiesta. Dipingo a tutti gli effetti un’idea, un sogno. Ogni lavoro per me è una nuova sfida. Sono consapevole di quello che posso fare e di come eseguirlo, ma parto sempre senza nessuna certezza .. Poi la tela prende forma, pian piano e assito così alla nascita di un immagine/idea che prende forma sotto le mie mani. E’ esaltante tutto ciò. Ovviamente dipende dal soggetto, ma come nel caso di questo quadro intitolato ANUBI E SEKHMET, una tela ad olio dalle dimensioni generose 100×120, che mi ha letteralmente catturato e trasportato in una dimensione in cui perdevo il senso del tempo .. Parlando dell’Egitto antico, per questo lavoro ho voluto prima sapere qualcosa in piu’ sulla storia di queste due divinità e sui geroglifici che poi ho riportato nel quadro stesso. Mi sento sempre responsabile di ciò che “CREO” .. Perchè porto alla luce forme e colori che hanno sempre dei significati, creando con essi pensieri ed emozioni che voglio siano sempre un apporto positivo per chi li guarda e li vive giornalmente. Voglio essere fiera del lavoro tecnico, ma anche dell’anima che do alle mie creazioni.
Anche questa tela che rappresenta una Fenice (La fenice, spesso indicata anche con gli epiteti “araba fenice” e “uccello di fuoco”, è un uccello mitologico presente nel folklore di vari popoli considerato in grado di controllare il fuoco e di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte) La Fenice è un animale mitologico. A cavallo tra forme reali e di pura fantasia, questa mia Fenice è leggermente diversa dalle usuali rappresentazioni. Sia nella forma che nei colori. Dipinta ad olio su una tela 100×80, mi è costata piu’ di una sessantina di ore di lavoro. Inevitabilmente assorbo qualcosa di quello che dipingo e mi capita spesso che al termine di un quadro impegnativo, mi senta come svuotata, certamente non per stanchezza ma per un senso di mancanza e un pizzico di nostalgia .. Che strani che siamo noi artisti !?!
Senza dubbio, la tela grande ha un impatto maggiore per chi la guarda e per chi la dipinge. Tutti i sensi sono al lavoro, davanti a quel cavalletto che sorregge la tela che stai lavorando. Saper dosare anche la quantità del colore, senza sprecarlo e senza doverlo rifare, esattamente uguale .. A sinistra sto dipingendo un ritratto di famiglia, mentre a destra ho appena finito una barca in primo piano. Ambedue le tele sono ad olio. Sopra tutto nei ritratti, tocco con mano quanto bisogno c’è di allenare lo sguardo. Perchè non basta guardare, bisogna vedere! I particolari, le proporzioni. Capire cosa si deve correggere .. L’occhio deve capire quello che sta guardando e credetemi che non è così scontato come sembra. Al mondo ci sono pittori fantastici, artisti che esprimono con forza attraverso forme e colori, un mondo che solo cio’ che è stato fatto A MANO ti puo’ dare. Puo’ piacere o meno, ma credo che ogni forma di espressione artistica che nasca dalle mani di una persona sia degna di considerazione e di rispetto.